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Messaggero Veneto 15/02/2018

Benetton alla mostra di Safet Zec

"Sono stato attirato da questi capolavori e dal gusto per il bello"

di Davide Vicedomini

Una visita lampo per ammirare il quadri di un artista a cui è legato dalla profonda stima e per godersi il paesaggio da uno degli angoli più belli del Friuli. L'imprenditore Luciano Benetton ieri era all'Abbazia di Rosazzo invitato dalla Fondazione, dalla Banca Popolare di Cividale e dall'amministrazione di Manzano. Per oltre un'ora ha visitato la mostra allestita nel complesso storico risalente all'XI secolo situato nel cuore del Collio Orientale dal titolo Exodus del pittore e maestro bosniaco Safet Zec.

"Volevo rendere onore all'atista - ha dichiarato il presidente della celebre azienda di moda -. Sono stato attirato qui da questi capolavori e dal gusto per il bello". Per Benetton si tratta di un ritorno all'Abbazia di Rosazzo. "E' la seconda volta. Rimango sempre colpito dalla vista che si può godere dalla collina. Pur non essendo in una posizione centrale e molto abitata da qui si può ammirare tutto il Friuli. E' tutto ben curato".

L'esposizione Exodus sta raccogliendo in questi mesi - iniziata il 12 dicembre si protrarrà fino al 31 maggio - il consenso del pubblico. Oltre duemila i visitatori con prenotazioni anche dagli Stati Uniti. La mostra che richiama la dimensione biblica dell'esodo di migliaia di migranti giunta in Europa è imperniata più che su singole opere su un ciclo organico di figurazioni, creato per questa circostanza nello studio di Zec a Venezia. E' una denuncia contro ogni guerra e contro la tragedia della migrazione, della condizione alienante del rifugiato.

"Ho raccolto l'invito di esporre all'Abbazia in occasione della nona Biennale - spiega Safet Zec, ieri presente - perché a questa terra sono molto legato. Per sei anni ho vissuto qui durante la guerra nell'ex Jugoslavia. E' stato un periodo tragico e il Friuli mi ha adottato". Ad accompagnare Benetton c'erano il curatore della mostra Giuliano Pavan, il direttore della Fondazione , don Sergio Di Giusto, la presidente della Banca Popolare di Cividale, Michela Del Piero che ha ricordato "il ruolo svolto dall'istituto di credito a favore del territorio e della Fondazione" e il vicesindaco di Manzano lucio Zamò.

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